Un concerto tra i più belli che abbia mai visto. Il video incorporato è del 2002 a Vienna, ma rende comunque l’idea di quello che abbiamo visto poche ore fa. Da brividi "Isen’t she lovely" e il pezzo in cui scordava e riaccordava la chitarra mentre suonava.
Il ragazzo ci sapeva fare con le parole, cantava, si muoveva con grazia
Intratteneva in modo così naturale, nessun gesto fuori luogo
La sua strada era chiaramente tracciata, non esitò
Recitò, gli altri videro, trionfò da artefice
Da artefice del proprio destino
La ragazza aveva uno spirito di ferro
nessuno avrebbe potuto riconoscere
L’ambizione materiale che la sua gentilezza nascondeva
Si concedette a lui sicura della sua fama
Lo voleva per il lusso, per la notorietà e per il suo nome
E allora lui le cantò:
" Ti amo per la tua calma
Ti amo per la tua serenità
Le tue emanazioni di calma e quiete
Che si fanno strada nella mia anima
Che lentamente ne prendono il controllo"
"Ti amo per la tua passione
Ti amo per il tuo fuoco
L’impetuoso desiderio
Che mi fa ardere nella sua fiamma
Un amore che non oso definire"
La sua ascesa fu irresistibile – sì, si abituò alla parte
La sua spiegazione fu semplicemente che egli soffriva per la sua arte
Alla base nessuna considerazione per premi scintillanti
Il premio era il sapere che (il suo lavoro) il suo lavoro veniva notato ed amato
" Ti amo (sì ti amo) per la tua calma (per la tua calma)
Ti amo per la tua serenità
Le tue emanazioni di calma e quiete
Che si fanno strada nella mia anima
Che lentamente ne prendono il controllo"
Disse la verità
Sì disse la verità (e disse la verità)
Accettando ogni onorificenza con (con)
una magistrale esposizione (esposizione)
Di ben esercitata riluttanza verso l’essere scelto
Iniziò a credere di essere
tutto ciò che gli altri dicevano ed anche di più (di più)
Lei dimenticò – dimenticò le ragioni (ragioni)
per cui lo aveva desiderato in passato
"Ti amo per la tua passione (per la tua passione)
Ti amo per il tuo fuoco
L’impetuoso desiderio
Che mi fa ardere nella sua fiamma (mi fa ardere)
Un amore che non oso definire"
Le tue emanazioni (emanazioni) di calma e quiete
Che si fanno strada nella mia anima
(si fanno strada nella mia anima)
Che lentamente (lentamente)
lentamente (lentamente)
lentamente (lentamente)
lentamente (lentamente)
lentamente (lentamente)
lentamente (lentamente)
lentamente ne prendono il controllo
E quando alla fine si lasciarono
lei si augurò di poter avere
Il cuore indurito dal passato, cinica come lui
Cambiando per una cosa migliore
lei aveva cambiato le cose in peggio
Le parole che li resero felici riecheggiarono ancora una volta
…riecheggiarono come una maledizione
Una rana e uno scorpione si incontrarono davanti a un fiume. Entrambi volevano passare dall´altra parte, e se la rana non aveva difficoltà, lo scorpione era preoccupato, perché non sapeva nuotare.
Per piacere, mia cara rana, mi porteresti dall´altra parte del ruscello?" chiese lo scorpione, con la voce più dolce che gli riuscì di fare. "Fossi matta!" gli rispose la rana "Non provare nemmeno ad avvicinarti, non ho nessuna voglia di farmi pungere da te". "Ma ragiona, ranocchietta: se tu mi aiuti a passare il fiume prendendomi sulla groppa, io mai e poi mai ti pungerei: se lo facessi, annegherei, perché non so nuotare". La rana rifletté, e decise di aiutare lo scorpione, un po´ perché aveva paura che altrimenti la avrebbe punta, un po´ perché era un animale generoso, e dopo tutto lo scorpione non le aveva fatto niente di male. E così lo scorpione saltò in groppa alla rana, e tutti e due si buttarono in acqua. Erano già a metà del percorso, proprio in mezzo al fiume, quando la rana sentì un dolore acutissimo sulla schiena. "Ma come?" esclamò "mi hai punta! E ora moriremo tutti e due, io per il veleno, e tu perché annegherai! ?Ma perché lo hai fatto?" E lo scorpione rispose: "Già, perché l´ho fatto? Perché è la mia natura…"